Quando io e mio fratello abbiamo raccontato a papà la nostra idea ha risposto bruscamente: “Noi facciamo grappa da sei generazioni, uscite dal mio ufficio”.
Mezz’ora dopo ci ha richiamati e oggi è più entusiasta di noi.
A Villa de Varda abbiamo inventato il primo whisky in stile italiano e lo stiamo sperimentando con un metodo che migliora col tempo, proprio come la grappa che in Trentino e in Italia produciamo da secoli. Qui innoviamo per tradizione.
Avevamo già tutto per provare a farlo, mancava solo l’intuizione giusta.
Invece degli alambicchi scozzesi abbiamo usato quelli con cui di solito distilliamo la grappa.
Il nostro whisky invecchia nelle botti di rovere, abete rosso della val di Fiemme, di amarone della Valpolicella e di passito di Pantelleria.
Lo abbiamo chiamato In Quota, perché usiamo acqua delle Dolomiti di Brenta e cereali antichi coltivati in montagna, l’orzo e la segale.
Dal campo all’imbottigliamento curiamo ogni passaggio con un’attenzione speciale, guidati dal metodo dei nostri avi. E ve le raccontiamo quando siete qui.
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